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Articolo di Autotrasformazione

Sentii parlare di Sai Baba quando avevo solo 12 anni. Oggi ne ho 30. L'occasione si presentò grazie ad una conversazione tra adulti, durante la quale furono dette cose inusuali sui fenomeni paranormali. E poi, grazie a Dio, vennero raccontati alcuni aneddoti su Sai Baba. 

 

Non presi parte a questi discorsi, ma attraverso le parole udite divenni consapevole della potenza e dell'immensità del nome appena ascoltato: Sai Baba. Durante le notti successive mi ricordo ancora la paura che Sai Baba potesse materializzarsi vicino al mio letto all'improvviso. E di come perciò dormissi con le coperte sulla testa!

 

Oggi, invece, ho un' altro timore: che Egli non si materializzi. Si può dire che anche la sola trasformazione della prima cosiddetta paura nella seconda sia una cosa sufficiente...ma per questo cambiamento ci sono voluti 18 anni; 18 anni in cui Dio mi ha preso per mano, come farà sempre...almeno fino al giorno in cui realizzerò che per tutto il tempo si è sempre trattato della Mia stessa mano.

 

Per 15 anni tutto è rimasto a livello teorico. Poi nell'aprile del 2015, dopo la visita a Roma dell'amatissimo Swami nella forma sottile, tutto è stato solo “pratica, pratica, pratica”: il servizio nei villaggi indiani ( il “Grama Seva” svolto negli anni 2015, 2016 e 2017), il servizio con i disabili, insieme al gruppo seva di Roma, accompagnandoli nelle visite ai musei, il seva nelle scuole e negli orfanotrofi indiani, il seva ai senzatetto di Napoli e Roma (preparazione e distribuzione di cibo e vestiti), il seva nella comunità “Emmaus”, che ospita persone uscite dalla dipendenza (droga, alcool) e senza fissa dimora, sempre con l'aiuto dei giovani romani. L’ultima esperienza meravigliosa è stata la partecipazione al programma “Annapurna Breakfast” (n.d.t. preparazione e distribuzione di colazioni ai bambini poveri indiani in età scolare) a novembre 2018 per il compleanno di Swami. Senza però mai trascurare, durante la partecipazione alle attività di servizio, le persone che costituiscono la mia famiglia in questa esistenza.

 

Nei 15 anni di acquisizioni teoriche, ho avuto solo un Insegnante, Sai Baba… Negli anni di apprendimento pratico i miei Maestri si sono moltiplicati: i bisognosi, i poveri, gli anziani, i disabili, gli orfani… anche loro sono i miei Insegnanti ora. Perciò, non si è trasformato solo lo studente, ma anche il Maestro. La vita spirituale è un processo continuo di assimilazione ed io mi fermerò solo quando, non ci sarà più nulla da imparare. Per sempre al servizio del Divino, qualunque forma assumerà. Grazie ai lettori, grazie a Te, Swami, per tutto il lavoro che stai svolgendo in ognuno di noi.

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Mario Varriale

Region 3, Italy

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